L’incontro con Carl Rogers mi ha regalato un metodo di lavoro non-direttivo:

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In terapia appresi che non solo potevo aver fiducia negli altri, ma potevo fidarmi anche di me stesso. Lentamente imparai ad aver fiducia nei sentimenti, nelle idee e nei propositi che emergono in me continuamente. Mi scoprii diventare molto più libero, più autentico, più profondamente partecipe.

Carl Rogers

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APPROCCIO CENTRATO SULLA PERSONA

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Conoscere la filosofia dell’Approccio centrato sulla Persona ideata da Carl Rogers (psicologo umanista e fenomenologo padre della Terapia-Non-Direttiva) mi ha dato il coraggio di essere psicoterapeuta in modo nuovo: partecipe delle vicende altrui, rispettoso e non-impersonale.

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Alla base della psicoterapia rogersiana sta l’assunto per cui quando avviene un incontro vero tra persone e queste persone riescono a stabilire una atmosfera di accoglienza, ascolto e espressione allora nasce una relazione significativa che sarà in grado di determinare delle modificazioni nella personalità e nel comportamento dei soggetti coinvolti.

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Se questo processo si verifica, se il terapeuta adotta nei confronti del suo cliente  un atteggiamento di fiducia nella sua capacità di risolvere da sé i propri problemi, di rispetto, comprensione, calore e astensione dal valutare/etichettare, allora favorirà in lui/lei il reale e profondo movimento verso la realizzazione della propria vita, il procedere nella propria crescita psicologica e il raggiungere un maggior benessere esistenziale.

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Questa affermazione, solo apparentemente banale, è il frutto di ricerche e di studi computi fin dai primi anni del 1940 secondo metodo scientifico, e confermati dalle scienze biologiche, filosofiche e psicologiche.

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La terapia Centrata sulla Persona non è un modo di agire, ma si traduce essenzialmente in un modo di essere in relazione.

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L’approccio rogersiano mette la persona al centro della relazione terapeutica: è il cliente (termine usato dallo stesso Roger per distaccarsi dalla passività del concetto medico di paziente) ad avere il potere di portare il terapeuta là dove ha bisogno di cura, mentre il terapeuta rogersiano è solo il facilitatore del processo terapeutico.

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Non sono essenziali specifiche tecniche o indagini con test, ma è necessaria la presenza significativa del/la terapeuta per ritrovare qui e ora – nella stanza della terapia quale luogo protetto e sicuro – quella alleanza affidabile e solida che aiuti chi è in uno stato di disagio, vulnerabilità o ansia a ricercare dentro di sè la propria voce organismica, soffocata e deviata dalla richiesta di adeguarsi ai costrutti sociali.

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In ultima analisi, la filosofia rogersiana si fonda sull’essere ciò che veramente e profondamente siamo.

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Sperimentando personalmente la psicoterapia rogersiana ho imparato il vero significato di concetti quali cambiamento modificazione della personalità, processo di crescita della persona, divenire persona pienamente funzionante, vita piena da conquistare da adulti, processo di valutazione nella persona matura e crescere da vecchi.

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COME MI PONGO IN TERAPIA

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Alcuni pensieri e riflessioni che scorrono nel mio intimo quando mi prendo cura della persona che viene a chiedermi aiuto nella seduta terapeutica.

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Molto più importante di come sei arrivata/o qui, anzi fondamentale, è se riusciamo a fidarci l’una dell’altra e a rimanere centrate su bisogni, angosce e paure che stanno dietro al tuo malessere, mettendo in conto il grande impegno che questo ci richiederà.

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Non è un problema per me se la storia che racconti è contorta, ciò che mi sta a cuore è se puoi sopportare il dolore; se sei stata/o aperta/o dai tradimenti della vita o ti sei inaridita/o e chiusa/o per la paura di soffrire ancora. Mi sta a cuore farti sperimentare che qui ed ora puoi essere diversa/o e farti venire il coraggio di esserlo sempre.

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Non è essenziale sapere dove abiti, è essenziale se riesci ad alzarti dopo una notte di dolore e di disperazione, sfinita/o e profondamente ferita/o e fare ugualmente quello che devi per rispondere alla tua tendenza organismica di proseguire ad esserci, a diventare ciò che puoi e vuoi realizzare di te.

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Non è importante che fede hai, mi interessa se riesci a deludere qualcuno per mantenere fede a te stessa; questa è la fede che deve diventare imperativa dentro di te.

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Mi interessa accompagnarti nella libertà di essere autenticamente la persona che sei. Il mio maestro Carl Rogers diceva infatti: “who I am is good enough, if I can be myself in an authentic way ovvero “la persona che sono va bene, se riesco ad essere me stesso in modo autentico”.

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Per maggiori informazioni circa il mio approccio, inviami un messaggio qui.